di Massimiliano Lollis
La notizia sta facendo il giro del mondo, effetto terremoto garantito nel mondo della GDO, e non solo: il colosso dell’e-commerce Amazon annuncia l’acquisizione della catena di supermercati USA leader nei prodotti biologici Whole Foods Market nell’ambito di un’operazione in contanti valutata per circa 13,7 miliardi di dollari, compreso il debito netto della catena retail.
La catena di supermercati, fondata nel 1978 nella città texana di Austin e primo punto vendita biologico certificato a livello nazionale, ha registrato nel solo anno fiscale 2016 vendite per circa 16 miliardi di dollari nei suoi oltre 460 negozi sparsi tra USA, Canada e Regno Unito, anche se gli ultimi semestri avevano registrato cali nelle vendite, alimentando le voci riguardo un possibile takeover da parte di giganti come Kroger, Albertsons o la stessa Amazon (leggi qui).
Così è stato, ed oggi è finalmente ufficiale. “Milioni di persone amano Whole Foods Market perché offre i migliori alimenti naturali e biologici, rendendo divertente mangiare in modo salutare” dichiara in una nota il fondatore e CEO di Amazon, Jeff Bezos. “Whole Foods Market – continua – ha soddisfatto, deliziato e nutrito clienti per circa quattro decenni: sta facendo un lavoro splendido e vogliamo che continui a farlo”. Piena soddisfazione anche da parte di John Mackey, CEO e co-fondatore di Whole Foods Market: “Questa collaborazione – osserva – presenta l’opportunità di massimizzare il valore degli azionisti di Whole Foods Market, espandendo allo stesso tempo la nostra missione nel portare ai nostri clienti la più alta qualità, esperienza, convenienza ed innovazione”.
Intanto dall’azienda texana fanno sapere che Whole Foods Market continuerà a vendere nei propri punti vendita con lo stesso brand senza cambiare la propria filosofia riguardo qualità e fornitori. Allo stesso modo, John Mackey resterà al suo posto, così come il quartier generale, che continuerà ad operare da Austin, Texas. Nessun cambio formale quindi, almeno così pare per il momento.
Certamente la mossa di Amazon rende sempre più vicina ed efficace l’integrazione diretta tra e-commerce e negozi fisici e, come riportato oggi da Bloomberg, già c’è chi ipotizza la possibilità che l’operazione possa servire a sostenere dal punto di vista logistico la start-up di Amazon Instacart Inc., pensata proprio per consegnare gli ordini di Whole Foods in più di 20 stati USA e a Washington D.C.
Secondo Michael Pachter, analista di Wedbush Securities Inc. intervistato dalla stessa Bloomberg, per Amazon l’affare consiste in molto più del semplice controllo di un network di distribuzione alimentare. “Amazon – osserva l’analista – vuole chiaramente esserci nel mondo dell’agroalimentare ed è ovvio che sia convinta che una presenza fisica possa offrire un vantaggio. Personalmente credo che la presenza fisica possa dare loro la capacità di distribuire altri prodotti in misura maggiore a livello locale, in modo che in teoria si possa arrivare a consegne in soli 5 minuti”. Se queste rimmarranno solo ipotesi fantasiose, è ancora presto per saperlo. Intanto si prevede che la transazione verrà completata nella seconda metà del 2017, in seguito all’approvazione da parte degli azionisti di Whole Foods Market e alle procedure burocratiche necessarie.
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