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                      Escherichia coli nei panini McDonald’s: le cipolle sul banco degli imputati

                      Una persona è morta e altre 49 si sono sentite male a causa di un’infezione da Escherichia coli che, secondo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti, sarebbe legata agli hamburger McDonald’s. Secondo le prime indagini compiute sugli ingredienti del panino Quarter Pounder – collegato dal Cdc a tutti i malori denunciati – la colpa non sarebbe della carne (come si era ipotizzato inizialmente), ma degli anelli di cipolla fresca che compongono la ricetta. È solo l’inizio: l’impressione è che il ‘giallo delle cipolle’ sia destinato a infittirsi

                      di Maddalena De Franchis

                      McDonald’s cipolle Quarter Pounder

                      Quarter Pounder, il panino McDonald’s “incriminato”

                      Sarebbero stati degli anelli di cipolla crudi a far divampare, in alcune zone degli Stati Uniti, l’epidemia di Escherichia coli che sta facendo tremare McDonald’s: secondo un’indagine preliminare della Food and drug administration, infatti, la causa del decesso e dei 49 malori finora accertati in diversi stati occidentali (specialmente in Colorado e Nebraska) sarebbe una fornitura di cipolle prodotta dall’azienda Taylor Farms di Salinas, in California. Le cipolle erano utilizzate per farcire il celebre panino Quarter Pounder, uno dei best-seller storici del brand dagli archi dorati: conosciuto in Italia con il nome McRoyal DeLuxe e in Svizzera come Cheeseburger Royal, è una presenza fissa nei menu dei locali statunitensi fin dal 1972. Nei giorni scorsi, McDonald’s ha fatto sapere di averlo già ritirato dai punti vendita disseminati nelle zone interessate dal contagio.

                      L’indagine sugli ingredienti del Quarter Pounder

                      Subito dopo l’allerta diramata dalle autorità sanitarie americane, nella quale si collegavano i casi di grave infezione al cibo servito dal colosso degli hamburger, Cesar Piña, responsabile della catena di fornitura di McDonald’s, ha ammesso che, in effetti, potrebbe essere stato un “sottoinsieme di malattie” associato alle cipolle di Taylor Farms a innescare il contagio. Dal canto suo, l’azienda californiana – che gestisce diversi stabilimenti produttivi in tutto il Paese, fra cui uno a Colorado Spings, dal quale sarebbero partite le cipolle ‘incriminate’ – ha dichiarato di aver prontamente ritirato dal mercato le sue cipolle a cubetti, sbucciate e intere. Inizialmente, verifiche sono state condotte anche sulle polpette di manzo da un quarto di libbra che compongono la ricetta del celebre panino, individuate come possibile fonte di rischio. Per ora, tuttavia, soltanto l’ipotesi delle cipolle contaminate sembra trovare conferma: sarebbe questa la ragione per cui anche altre catene – da Taco Bell a Pizza Hut, da KFC a Burger King – hanno ritirato, nelle ultime ore, le cipolle da alcuni menu.

                      Il tracollo in Borsa e i punti interrogativi sulle prossime settimane

                      L’annuncio dell’indagine ha fatto immediatamente precipitare di oltre il 5% le azioni del gruppo, causando, in un solo giorno, un calo di 11,5 miliardi di dollari del suo valore di mercato. Sebbene lo status di medio periodo ribadisca la fase positiva di McDonald’s, gli analisti sono concordi nel definire l’andamento del titolo ‘meno performante’ e propendono per uno sviluppo in senso ribassista in tempi brevi. Resta da capire quale possa essere l’impatto se la crisi non si risolverà in tempi brevi e se dovessero emergere ulteriori responsabilità della catena nello scatenarsi del focolaio.

                      Il precedente: il caso Chipotle Mexican Grill

                      In una pagina di approfondimento pubblicata ieri dal Financial Times, la giornalista Pan Kwan Yuk ricorda che casi come questo possono danneggiare per anni la reputazione di un’azienda. Ad esempio, nel 2015, un’epidemia di escherichia coli, salmonella e norovirus aveva colpito numerose sedi di un’altra nota catena. Chipotle ha dovuto pagare una multa di 25 milioni di dollari per risolvere le accuse penali secondo cui aveva servito cibo contaminato ai clienti. E ci sono voluti anni prima che l’azienda riconquistasse i clienti. A tal proposito, l’agenzia di stampa Reuters riporta le dichiarazioni di David Maloni, presidente di Datum Fs, società di consulenza per le aziende dell’agrifood: «l’impatto a lungo termine del ‘caso Quarted Pounder’ – spiega Maloni – dipenderà da come McDonald’s riuscirà a gestire la comunicazione relativa all’epidemia e da quali sistemi l’azienda metterà in atto per proteggere i clienti e il proprio marchio». Per fronteggiare l’emergenza, dunque, la nota catena di fast food dovrà spiegare al più presto cosa è successo esattamente, quali azioni sono state intraprese in risposta e come interverrà per impedire che si verifichino altri focolai.

                      McDonald’s: quotazioni in caduta libera

                      Il rischio è che anche questi sforzi si rivelino, in realtà, inefficaci. I clienti che erano stati attratti dai recenti ribassi avviati dal gruppo – in particolare, la promozione di un pasto completo a 5 euro, lanciata con l’obiettivo di aiutare le persone a fronteggiare l’inflazione – probabilmente ci penseranno due volte prima di mangiare di nuovo da McDonald’s. Le vendite negli Stati Uniti, già in calo dello 0,7% nel secondo trimestre, potrebbero essere in difficoltà nel breve termine, dice ancora la giornalista del Financial Times. Le previsioni negative hanno convinto gli analisti ad abbassare il rating della catena: David Tarantino di Baird, ad esempio, ha dichiarato che l’epidemia rappresenta un “rischio elevato” per l’azienda e ha aggiunto che, “con l’incertezza che si sta insinuando in tutti i segmenti, è difficile prevedere un rialzo a breve termine per le azioni”.

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